La legge anticorruzione n. 190 del 2012 ha introdotto, fra le diverse misure “non penali” di lotta ai fenomenti diffusi di corruzione e d’illegalità nella nostra pubblica amministrazione, alcuni divieti per garantire l’indipendenza e l’imparzialità dei dirigenti pubblici e delle figure assimilate. Ed ha delegato il Governo ad adottare, entro il 28 maggio 2013, uno o più decreti legislativi per modificare la disciplina vigente in materia d’inconferibilità e d’incompatibilità di incarichi presso le pubbliche amministrazioni e presso gli enti privati a controllo pubblico (L. 190, art. 1 commi 49 – 50).

La delega, in particolare, riguarda la disciplina:

– dei divieti di conferimento di incarichi dirigenziali e di incarichi di responsabilità amministrativa di vertice presso le pubbliche amministrazioni e gli enti privati controllati;

– delle cause d’incompatibilità tra incarichi dirigenziali e incarichi di responsabilità amministrativa di vertice presso le pubbliche amministrazioni e gli enti privati controllati e lo svolgimento di incarichi pubblici elettivi; attività, anche non retribuite, presso enti di diritto privato sottoposti a regolazione, a controllo o finanziati da parte dell’amministrazione che ha conferito l’incarico, e attività professionali, se l’ente o l’attività professionale sono soggetti a regolazione o finanziati da parte dell’amministrazione.

Il Governo ha dato attuazione alla suddetta delega con il legislativo 8 aprile 2013, n. 39, recante “Disposizioni in materia di inconferibilità e incompatibilità di incarichi presso le pubbliche amministrazioni e presso gli enti pubblici in controllo pubblico, a norma dell’art. 1, commi 49 e 50 della legge 6 novembre 2012, n. 190”( di seguito D.Lgs 39 o decreto 39), in vigore dal 4 maggio scorso … segue

Giuseppe panassidi

 


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