Altre scadenze a febbraio per gli enti locali e le altre amministrazioni pubbliche.

Dal 1° del mese è scattato l’obbligo per i cassieri delle Camere di commercio di versare le proprie disponibilità liquide sulle rispettive contabilità speciali, sotto conto fruttifero, aperte presso la tesoreria statale con esclusione delle rivenienti da operazioni di mutuo, prestito e delle altre forme di indebitamento non sorrette da alcun contributo in conto capitale o in conto interessi da parte dello Stato, delle regioni o di altre pubbliche amministrazioni (art. 1, co. 392, legge n. 190/2014).

Entro il giorno 2 del mese, poi, gli enti competenti in materia di aree demaniali marittime dovevano comunicare all’anagrafe tributaria, per via telematica, mediante il sistema informativo del demanio marittimo (S.I.D.), i dati riguardanti le concessioni rilasciate o rinnovate nel 2014.

Ancora, entro il 15 di febbraio, era atteso il decreto del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare volto all’individuazione delle risorse per proseguire le bonifiche dei siti di interesse nazionale contaminati dall’amianto, nell’ambito dei 45 milioni di euro per gli anni 2015, 2016 e 2017 (di cui 25 milioni di euro annui in favore dei comuni di Casale Monferrato e Napoli-Bagnoli) già stanziati dalla legge di stabilità (art. 1, co. 50 e 51, legge n. 190/2014).

Come ogni mese, il giorno 15 rappresentava anche la data limite per effettuare la comunicazione, a cura di ogni amministrazione, alla Piattaforma per la certificazione dei crediti del MEF, dei dati relativi ai debiti non estinti, certi, liquidi ed esigibili per i quali, nel mese precedente, sia stato superato il termine scadenza senza aver provveduto al pagamento.

Entro la stessa data, poi, il Ministro per la pubblica amministrazione ha richiesto alle amministrazioni centrali dello Stato, anche ad ordinamento autonomo, alle strutture di cui si avvalgono i Ministeri senza portafoglio, alle Forze di polizia, alle Forze armate e alle Agenzie governative nazionali, comprese le Agenzie fiscali, di conoscere le misure finora adottate per la riduzione del numero delle autovetture di servizio al fine di rispettare le scadenze previste dal Dpcm 25 settembre 2014.

Queste amministrazioni, pertanto, dovevano trasmettere le pertinenti informazioni al Dipartimento per la Funzione pubblica ai fini dell’elaborazione di un documento di sintesi da presentare al Consiglio dei Ministri entro la fine del mese.

Per quanto riguarda, invece, province e città metropolitane, sempre la legge di stabilità ha previsto, entro il 15 febbraio 2015, l’emanazione di un decreto di natura non regolamentare del Ministero dell’interno, di concerto con il Ministero dell’economia e delle finanze finalizzato a fissare l’ammontare della riduzione della spesa corrente che ciascun ente dovrà conseguire e versare tenendo conto anche della differenza tra spesa storica e fabbisogni standard (art. 1, co. 418).

Il decreto, di cui ad oggi non vi è ancora traccia, dovrà elaborato con il supporto tecnico della Società per gli studi di settore – SOSE Spa, una volta ottenuto il parere della Conferenza Stato – città ed autonomie locali.

Sul punto vale la pena di ricordare che la manovra ha già stabilito un concorso alla spesa pubblica di province e città metropolitane attraverso una riduzione della rispettiva spesa corrente pari a 1.000 milioni di euro per l’anno 2015, a 2.000 milioni di euro per l’anno 2016 e a 3.000 milioni di euro a decorrere dall’anno 2017, mediante il versamento delle corrispondenti risorse in apposito capitolo di entrata del bilancio dello Stato (.. con l’esclusione delle sole province in stato di dissesto alla data del 15 ottobre 2014).

Sempre in materia finanziaria, i nuovi enti di area vasta attendono per la fine di febbraio un altro decreto, stavolta di competenza del Ministero dell’Interno, per la determinazione dei risparmi da versare allo Stato per gli anni successivi al 2014, ai sensi dell’art. 47, co. 2 e 9, del decreto legge n. 66/2014.

Ancora, a norma dell’art. 1, co. 540, della legge n. 190/2014, il Ministero dell’economia dovrà adottare un provvedimento ad hoc per fissare le modalità e i criteri per l’erogazione del contributo in conto interessi a Province, città metropolitane e comuni sulle operazioni di indebitamento attivate nel 2015.

Il 28 del mese vale altresì quale termine ultimo, per tutti gli enti locali, per presentare all’amministrazione erogante, a cura del segretario e del responsabile del servizio finanziario, il rendiconto previsto dall’art. 158 del Tuel, il quale, oltre alla dimostrazione contabile della spesa, dovrà documentare i risultati ottenuti in termini di efficienza ed efficacia dell’intervento.

Verso la fine di febbraio, come richiesto dal Mef con comunicato del 24 dicembre u.s., tutte le amministrazioni debbono, tra l’altro, immettere, nella Piattaforma per la certificazione dei crediti, le informazioni relative alle fatture emesse prima del 1° luglio 2014, non ancora pagate, ex articolo 7-bis del D.L. n. 35/2013, c. 2, introdotto dall’art. 27 del D.L. n. 66/2014.

In materia di trasporto pubblico locale e regionale, le unioni di comuni, i consorzi, le comunità montane e le province della Sardegna dovranno ricordare di presentare al Ministero dell’Interno le certificazioni – secondo il modello B allegato al DM 22.12.2000 – per i presunti maggiori oneri, da sostenere nel 2015, derivanti dai rispettivi contratti per la gestione del servizio.

Concludendo, in un’ottica di promozione della cultura, entro la fine del mese gli enti proprietari di biblioteche non statali non aperte al pubblico, con esclusione di quelle di competenza regionale, potranno inoltrare al Ministero dei beni culturali le richieste per la concessione di contributi sulla base di quanto previsto dall’art. 3 della Circolare ministeriale n. 138/2002.

Per quanto attiene, infine, agli adempimenti di competenza del Governo, il Cdm dovrà, una volta sentito il Consiglio di Presidenza della giustizia amministrativa, presentare alle Camere una relazione sull’assetto organizzativo dei tribunali amministrativi regionali.

Questo documento dovrà, in particolare, comprendere un’analisi dei fabbisogni, dei costi delle sedi e del personale, del carico di lavoro di ciascun tribunale e di ciascuna sezione, nonché del grado di informatizzazione unitamente ad un piano di riorganizzazione recante le misure di ammodernamento e di razionalizzazione della spesa e l’eventuale individuazione di sezioni da sopprimere, tenendo conto della collocazione geografica, del carico di lavoro e dell’organizzazione degli uffici giudiziari (ex. art. 18, co. 1bis, del decreto legge n. 90/2014).

Per tutte le altre scadenze e i link ai relativi riferimenti normativi, rinviamo al seguente prospetto riepilogativo, utile ai responsabili degli uffici comunali per gli adempimenti di competenza e aggiornato sinteticamente fino al mese di dicembre 2016.

L’Agenda delle scadenze


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