Molte le scadenze ad aprile per comuni, province, regioni e per le altre amministrazioni pubbliche.

Si iniziava già col 1° del mese, termine entro il quale, a norma dell’art. 1, comma 422, della L. n. 190/2014, le province e le città metropolitane delle regioni a statuto ordinario dovevano individuare il personale da mantenere nelle rispettive dotazioni organiche e quello da destinare alle procedure di mobilità, nel rispetto delle forme di partecipazione sindacale e secondo le modalità e i criteri da definirsi nell’ambito delle procedure e degli osservatori di cui all’accordo Stato-regioni del 11 settembre 2014.

Dalla stessa data, poi, gli stessi enti di area vasta, i comuni, i liberi Consorzi comunali, le comunità montane e le I.P.A.B (ora A.S.P.) possono inviare al Ministero dell’Interno, per via telematica, fino al 1 giugno p.v., la certificazione sulle spese sostenute per il personale cui è stata concessa, nell’anno 2014, l’aspettativa per motivi sindacali.

Ancora, sulla base della recente Circolare del MEF del 7 aprile u.s., dal 10 aprile gli enti locali, le aziende sanitarie e ospedaliere, i ministeri, le agenzie fiscali, e gli uffici della presidenza del Consiglio dei ministri, possono trasmettere, fino al 20 di maggio prossimo, i dati della relazione allegata al conto annuale 2014 sulla spesa del personale.

Come noto, tale trasmissione dovrà aver luogo esclusivamente attraverso il portale www.sico.tesoro.it, messo a disposizione dal Ministero dell’economia.

Passando alla metà del mese:

– i Consigli di amministrazione delle aziende speciali debbono adottare la deliberazione di approvazione del bilancio dell’esercizio precedente predisposto dal rispettivo Direttore ai sensi dell’art. 42 del D.P.R. n. 902/1986;

– tutte le amministrazioni debbono effettuare la consueta comunicazione mensile dei dati relativi ai debiti non estinti, certi, liquidi ed esigibili per i quali, nel mese precedente, sia stato superato il termine di scadenza senza che ne sia stato disposto il pagamento (art. 7bis, DL n. 35/2013 e art. 27 DL n. 66/2014);

– i comuni capofila per la gestione di funzioni e servizi in forma associata debbono inviare alla Fondazione Ifel dell’ANCI le rispettive istanze per la rimodulazione degli obiettivi del patto di stabilità (ex art. 31, c. 6-bis, L. n. 183/2011);

– l’Agenzia delle entrate, in via sperimentale, metterà a disposizione dei titolari di redditi di lavoro dipendente e assimilati, il modello 730 precompilato.

In merito a quest’importante novità, l’Agenzia informa che “il vantaggio fondamentale per il contribuente (oltre a quello relativo all’ulteriore semplificazione nella compilazione del modello) è legato ai controlli. Infatti, se il 730 precompilato viene presentato senza effettuare modifiche, direttamente oppure al sostituto d’imposta, non saranno effettuati i controlli documentali sulle spese comunicate all’Agenzia dai soggetti che erogano mutui fondiari e agrari, dalle imprese di assicurazione e dagli enti previdenziali (interessi passivi, premi assicurativi e contributi previdenziali). Se il 730 precompilato viene presentato, con o senza modifiche, al Caf o al professionista abilitato, i controlli documentali saranno effettuati nei confronti di questi ultimi”.

Rimarrà peraltro ferma la possibilità di presentare la dichiarazione dei redditi autonomamente compilata con le modalità ordinarie (730 ordinario o modello Unico PF).

Proseguendo a scorrere la nostra agenda, dal 16 di aprile i candidati in possesso dei requisiti di cui al DPCM del 11 novembre 2014 (ovvero le città metropolitane e le province, le associazioni, le unioni e i consorzi di enti locali, ecc.. che svolgono stabilmente attività di centrale di committenza, ai sensi dell’art. 33 del D.Lgs n. 163/2006, per il soddisfacimento di tutti i fabbisogni di beni e servizi dei relativi enti locali, e che hanno, nei tre anni precedenti, pubblicato bandi e/o inviato lettere di invito per acquisti di beni e servizi di importo pari o superiore alla soglia comunitaria, per un valore complessivo superiore a 200.000.000 euro nel triennio 2011-2013 e comunque con un valore minimo di 50.000.000 euro per ciascun anno) possono presentare domanda all’A.N.AC. per essere iscritti all’elenco dei soggetti aggregatori di cui all’art. 9 del DL n. 66/2014.

Ancora, in materia del personale, al fine di ottemperare alle previsioni di cui al titolo V del D.Lgs n. 165/2001, entro il 30 di aprile p.v., i n. 598 comuni campione, le province, le aziende sanitarie e ospedaliere, gli I.R.C.C.S, le aziende ospedaliere universitarie, gli enti pubblici non economici e gli enti di ricerca e sperimentazione con più di 200 dipendenti, devono inviare al citato Sistema SICO del MEF i dati del monitoraggio trimestrale 2015 sulla consistenza e la spesa del personale.

In tema di tributi, così come previsto dalla Circolare del Viminale n. 1/2014, le unioni di comuni, i consorzi, le comunità montane e le province della Sardegna devono presentare al Ministero dell’Interno le certificazioni sul dato definitivo dell’IVA pagata per la gestione del servizio di trasporto pubblico nell’anno 2014 utilizzando il modello B1 allegato al DM del 22.12.2000.

I soli comuni e le province, invece, devono predisporre la nota informativa da allegare al rendiconto della gestione contenente la verifica dei crediti e dei debiti reciproci tra l’ente e le proprie società partecipate (ex art. 6, co. 4 del D.L. n. 95/2012).

La fine del mese rileva anche per l’approvazione, a cura dei consigli degli gli enti locali, del rendiconto di gestione dell’esercizio 2014, e per la comunicazione, da parte di tutte le amministrazioni, alla Piattaforma per la certificazione dei crediti del MEF, dell’elenco completo dei debiti certi, liquidi ed esigibili alla data del 31 dicembre 2014 (art. 7 c. 2, 4bis e 5 del DL n. 35/2013).

Ma gli adempimenti in materia finanziaria non finiscono qui. Infatti, entro il 30 del corrente mese, le giunte dovranno provvedere al riaccertamento straordinario dei residui con riferimento alla data del 1° gennaio 2015, previo parere dell’organo di revisione economico-finanziaria a norma dell’art. 3, co.7, del D.Lgs n. 118/2011 e di quanto previsto dal punto 9.3 del principio contabile della contabilità finanziaria.

Da ultimo, in tema di controlli, i sindaci dei comuni con popolazione superiore ai 15.000 abitanti e i presidenti delle province dovranno inviare alla sezione per il controllo, territorialmente competente, della Corte dei conti, il referto annuale sul sistema dei controlli interni previsto dall’art. 148 del TUEL (Cfr deliberazione Sezione autonomie n. 28/2014).

Per tutte le altre scadenze e i link ai relativi riferimenti normativi, rinviamo, come di consueto, al seguente prospetto riepilogativo, utile ai responsabili degli uffici comunali per gli adempimenti di competenza e aggiornato sinteticamente fino al mese di dicembre 2016.

L’Agenda delle scadenze


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