Pubblichiamo l’analisi sulla tassazione degli immobili in Italia, approvata a conclusione di un’apposita indagine conoscitiva, dalla sesta Commissione permanente del Senato.

Il documento si suddivide in due parti: la prima evidenzia gli elementi emersi dalle audizioni  e dai materiali acquisiti, offrendo al dibattito sulla tassazione immobiliare dati e cifre di particolare utilità; la seconda mette in risalto le questioni più rilevanti per il paese, proponendo possibili linee di intervento.

Tra i suggerimenti e i rilievi della Commissione sul regime impositivo degli immobili, segnaliamo:

1. l’auspicabile approvazione, entro ottobre, del disegno di legge di delega fiscale per la parte che concerne il catasto, con conseguente entrata in vigore dei decreti legislativi di riforma a partire dal 1º gennaio 2014 (questo a causa dell’assenza di aggiornamenti, dell’obsolescenza dei criteri di determinazione delle rendite, e della non rispondenza ai valori reali dei dati sul catasto);

2. per il periodo transitorio, fino alla completa riforma del sistema (che dovrebbe richiedere almeno 5 anni), l’adozione di misure di revisione provvisoria per i centri urbani di maggiore dimensione, col passaggio al criterio dei metri quadri e utilizzando, salva prova contraria, le stime dell’Osservatorio immobiliare, onde avvicinare le rendite catastali ai valori di mercato;

3. la consigliabile soppressione delle categorie catastali completamente superate dalle reali caratteristiche del patrimonio immobiliare (ad es. le categorie A5);

4. l’adozione, a regime, di un meccanismo automatico di revisione periodica delle rendite catastali, in modo da non dover più affrontare la condizione di divaricazione tra rendite catastali e valori immobiliari;

5. per quanto riguarda l’IMU, con riferimento alle attività produttive, l’immediata riduzione del prelievo sugli immobili strumentali, con particolare attenzione alle unità produttive di minori dimensioni e agli immobili strumentali in agricoltura. E questo attraverso due possibili modalità:

a) integrale deduzione dall’imponibile a fini IRES e IRAP delle somme versate a titolo di IMU;

b) previsioni di franchigie di imposta a partire da criteri oggettivi (dimensione dell’immobile, fatturato, ecc).

6. Relativamente alle abitazioni ad uso residenziale di proprietà di cittadini residenti all’estero e iscritti all’AIRE, l’urgenza di una misura di esenzione per coloro che posseggono un’unica unità immobiliare, ubicata sul territorio nazionale;

7. la possibilità di una nuova regolamentazione del regime impositivo, ai fini IMU, degli immobili dati in comodato d’uso ai parenti di primo grado, e delle abitazioni di coloro che hanno trasferito la propria residenza in case di cura;

8. la possibile eliminazione delle asimmetrie, presenti nella disciplina IMU, per gli immobili ad uso residenziale a disposizione, rispetto a quelli dati in locazione;

9. la proposta di incrementare la deduzione dall’imponibile ai fini dell’imposta sostitutiva dell’IRPEF per i redditi da locazione immobiliare, ripristinando la percentuale di deducibilità del 15%, nonché di individuare meccanismi di incentivazione per contrastare il fenomeno dei redditi non dichiarati per tale tipo di imposta;

10. l’adozione di nuove misure per le compravendite, con la riduzione degli oneri per i contraenti sul fronte delle spese accessorie (notarili, certificazioni tecniche, ecc) e delle imposte sui trasferimenti;

11. in merito alla finanza locale, la necessità di rinviare al 2014 l’entrata in vigore del tributo comunale sui rifiuti e sui servizi, il quale dovrà, peraltro, contemperare il criterio della metratura e del numero degli occupanti dell’immobile per definire l’imponibile, nonché essere di competenza esclusiva dei comuni.

Per quanto riguarda, infine, l’annunciata riforma della disciplina dell’IMU sulla prima casa, la Commissione ritiene che la stessa debba essere improntata ai principi di equità, sostenibilità dell’imposta e ragionevolezza, ferma restando l’aspettativa di un intervento volto a eliminare la scadenza del versamento della prima rata, sulla scorta di quanto già previsto con il decreto-legge n. 54 del 2013.


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