Riprogettare la fruibilità delle aree urbane, la mobilità, migliorare la qualità della vita e la salute dei cittadini, ripensare la fruizione dei beni culturali. Questi gli obiettivi del protocollo d’intesa firmato dal Ministero dello Sviluppo economico, dal Ministero dell’Università e della Ricerca e dal Ministero per l’Innovazione Tecnologica e la Digitalizzazione, con cui i tre Ministeri si impegnano a promuovere l’utilizzo delle cosiddette procedure d’appalto per l’innovazione. A differenza degli appalti tradizionali, attraverso gli appalti innovativi lo Stato non acquista prodotti e servizi standardizzati già disponibili sul mercato, ma stimola le aziende e il mondo della ricerca a creare nuove soluzioni per rispondere alle sfide sociali più complesse: sanitarie, ambientali, culturali, formative ed energetiche.

Si tratta di un atto d’indirizzo che riconosce agli appalti pubblici la capacità di stimolare una crescita intelligente e inclusiva, dopo l’attuale fase di emergenza causata dal Covid-19.

Gli appalti innovativi sono individuati come strumenti essenziali per aumentare la capacità competitiva delle imprese, in grado di far crescere un’industria all’avanguardia. MiSE, MUR e MID si impegnano a sostenere le pubbliche amministrazioni che intendono lanciare appalti innovativi e a incoraggiare anche la partecipazione alle gare delle piccole medie imprese, delle startup e dei centri di ricerca. All’Agenzia per l’Italia Digitale sono affidati i compiti di promozione ed attuazione degli appalti di innovazione.

Si parte con il programma Smarter Italy, già avviato con l’accordo MiSE- AgID. Il programma ha una dotazione finanziaria iniziale di 50 milioni di euro e prevede il lancio di gare d’appalto innovative, che hanno lo scopo di soddisfare le esigenze espresse dalle città e dai borghi iniziando con tre aree d’intervento: smart mobility, beni culturali, benessere delle persone. I bandi saranno pubblicati su Appaltinnovativi.Gov, piattaforma realizzata da AgID.

Protocollo intesa


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