Brevissima…

Confindustria analizza l’impatto della nuova politica commerciale degli Stati Uniti sotto la seconda amministrazione Trump, evidenziando l’importanza del mercato statunitense per l’economia italiana e i rischi e le conseguenze che questa potrebbe comportare.


La Nota di Confindustria del 13 febbraio 2025 spiega come la nuova strategia protezionistica degli Stati Uniti rappresenta una sfida per l’economia italiana, fortemente legata al mercato americano. Gli USA sono infatti la principale destinazione extra-UE per l’export italiano e la seconda a livello globale dopo la Germania, con un valore di 65 miliardi di euro nel 2024 e un surplus commerciale di 39 miliardi. La decisione dell’amministrazione Trump di introdurre nuovi dazi potrebbe colpire settori chiave del made in Italy, come macchinari, farmaceutica, automobilistico e alimentare, comparti in cui la dipendenza dal mercato statunitense è particolarmente alta.

Anche sul fronte degli investimenti le connessioni con gli Stati Uniti sono profonde. Gli USA sono la prima destinazione degli investimenti diretti italiani all’estero, mentre le multinazionali americane in Italia impiegano oltre 350mila lavoratori e rappresentano un pilastro fondamentale per diversi comparti industriali, tra cui elettronica e ICT.

Le nuove barriere commerciali rischiano di penalizzare le esportazioni italiane e creare un clima di incertezza che potrebbe frenare la crescita e gli investimenti. Tuttavia, l’escalation tra Washington e Pechino potrebbe aprire spazi di mercato per le imprese italiane, che potrebbero intercettare parte della domanda statunitense precedentemente soddisfatta dalla Cina. In questo contesto, un possibile incremento delle importazioni di gas naturale USA potrebbe rappresentare uno strumento di riequilibrio della bilancia commerciale tra Roma e Washington.

Concludendo, il documento evidenzia che la nuova politica commerciale americana potrebbe penalizzare l’Italia e l’Europa, aumentando i costi di esportazione e creando incertezza nei mercati. Tuttavia, vi sono anche opportunità per le aziende italiane di occupare spazi di mercato lasciati vuoti dalla Cina nel commercio USA.


Fonte: www.confindustria.it

Vedi anche: Nota dal CSC – Numero 1/25 – 13 febbraio 2025 di Confindustria


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