Con segnalazione del 5 novembre u.s. l’Antitrust ha richiesto alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e all’ANCI, chiarimenti circa le modalità di pagamento che le Amministrazioni pubbliche possono accettare.

L’Autorità ha fatto presente che, nella declinazione pratica delle modalità di pagamento a favore delle Amministrazioni Pubbliche emerge un rinvio non esclusivo all’utilizzo del sistema PagoPA, e la possibilità per le Amministrazioni di accettare anche ulteriori metodi di pagamento, quali, oltre ai contanti, la Delega Unica F24, il Sepa Direct Debit (vale a dire la cd. domiciliazione bancaria) e altri servizi non meglio identificati, nella misura in cui essi non siano stati ancora integrati con il sistema PagoPA.

Le frequenti proroghe dell’entrata a vigore a regime del sistema PagoPA hanno generato incertezza nelle Amministrazioni, alcune delle quali hanno individuato in questo sistema l’unico canale ammesso per i pagamenti, escludendo, in modo ingiustificato, le altre modalità di pagamento utilizzabili, con possibili effetti anche sull’efficienza della riscossione e sui costi sopportati dai debitori.

All’indomani della segnalazione, l’ANCI ha quindi chiarito che, a proprio avviso, “la norma primaria, pur proponendo un percorso di confluenza degli enti pubblici nel sistema pagoPA, non sancisce l’esclusività, sia con riferimento ai metodi di pagamento non ancora integrati nel nuovo sistema sia in relazione alla specificità delle entrate locali per le quali il Legislatore prevede in maniera esplicita la possibilità di utilizzare un ampio ventaglio di modalità di pagamento, fra le quali vi è, appunto, pagoPA”.

Segnalazione Antirust

Lettera ANCI alla Presidenza del Consiglio su pagoPA

Documento ANCI-IFEL su pagoPA obblighi criticità e proposte

 


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