Dal sito del Consiglio dei Ministri si apprende che, nella seduta odierna, il Governo ha, tra l’altro:

a) prorogato i commissariamenti delle Province al 30 giugno 2014, tenendo conto dell’avvio del percorso di riforma, attraverso l’avvenuta approvazione del disegno di legge costituzionale che ne prevede la soppressione;

b) prorogato il blocco della contrattazione e degli automatismi stipendiali per i pubblici dipendenti statali, a norma dell’art. 16, co. 1, 2 e 3 del dl n. 98/2011.

Più dettagliatamente, vista l’attuale situazione di contingenza economico-finanziaria, il Cdm ha adottato un apposito DPR per giustificare la proroga al 31 dicembre 2014 di una serie di misure in materia di pubblico impiego statale.

Vengono, in particolare, prorogati:

  • il blocco dei trattamenti economici individuali;
  • la riduzione delle indennità corrisposte ai responsabili degli uffici di diretta collaborazione dei Ministri e l’individuazione del limite massimo per i trattamenti economici complessivi spettanti ai titolari di incarichi dirigenziali;
  • il limite massimo e la riduzione dell’ammontare delle risorse destinate al trattamento accessorio del personale;
  • i blocchi riguardanti meccanismi di adeguamento retributivo, classi e scatti di stipendio, le progressioni di carriera comunque denominate del personale contrattualizzato e di quello in regime di diritto pubblico.

Sul punto, la Funzione pubblica precisa che il regolamento in parola permette di aprire la contrattazione per la sola parte normativa, come richiesto dalle Commissioni parlamentari.

 


Stampa articolo