Brevissima…
Le comunicazioni sulle modifiche contrattuali e le varianti in corso d’opera dovranno essere trasmesse all’ANAC esclusivamente in via telematica.
Lo ribadisce un recente Comunicato del Presidente dell’ANAC, approvato il 30 gennaio 2025, che precisa le nuove modalità operative per l’invio dei dati, in linea con la digitalizzazione del ciclo di vita dei contratti pubblici.
Il documento chiarisce che l’inoltro delle comunicazioni non potrà più avvenire tramite PEC, ma attraverso le piattaforme di approvvigionamento digitale certificate. Inoltre, per le procedure avviate dal 2024 sotto l’attuale codice degli appalti (d.lgs. 36/2023), i dati relativi alle modifiche contrattuali dovranno essere trasmessi alla Banca Dati Nazionale dei Contratti Pubblici. Al contrario, il sistema SIMOG resterà valido solo per gli appalti soggetti al precedente Codice (d.lgs. 50/2016) e per le gare bandite entro il 2023.
Particolare attenzione è posta sulle varianti superiori al 10% per contratti sopra soglia. In questi casi, la stazione appaltante avrà l’obbligo di pubblicare entro 30 giorni la documentazione – tra cui il progetto esecutivo, l’atto di validazione e la relazione del RUP – in una sezione dedicata alla trasparenza. Per gli enti non soggetti al decreto sulla trasparenza, il link dovrà rimandare a una pagina specifica del sito istituzionale.
Il Comunicato fornisce infine indicazioni sugli appalti di servizi e forniture, stabilendo che, in assenza di disposizioni specifiche, dovranno essere resi disponibili almeno il progetto e la relazione del RUP. Inoltre, vengono definite le modalità di calcolo del superamento del limite del 10% e le informazioni essenziali da includere nella relazione del RUP.
Chi non rispetta gli obblighi di comunicazione potrà incorrere in sanzioni, a conferma dell’impegno dell’ANAC nel garantire trasparenza e correttezza nella gestione degli appalti pubblici.
Fonte: www.anticorruzione.it
Vedi anche: Comunicato del Presidente dell’ANAC del 30 gennaio 2025 – modifiche contratti e varianti