Brevissima…
Il presidente di ANAC, Giuseppe Busìa, ha espresso riserve sul correttivo al Codice dei contratti pubblici durante le audizioni del 26 e 27 novembre 2024 presso le Commissioni Ambiente e Lavori Pubblici di Senato e Camera. Diverse le criticità evidenziate, a partire dall’assenza dell’obbligo di indicare il titolare effettivo delle imprese, misura che avrebbe potuto contrastare il malaffare e tutelare la concorrenza.
Busìa ha inoltre sollevato dubbi sull’efficacia dell’equo compenso, ritenendo che la norma non risolva le problematiche per molte prestazioni intellettuali oltre a quelle di ingegneria e architettura. Ha poi sottolineato la necessità di mantenere il coordinamento delle centrali di committenza sotto la guida di ANAC, per garantire maggiore specializzazione, evitando confusioni con i compiti del MEF.
Al centro delle critiche anche la mancanza di misure per incentivare la concorrenza. Busìa ha denunciato che le soglie per affidamenti diretti restano troppo alte, ostacolando la trasparenza e riducendo la competitività. Inoltre, l’assenza del rating reputazionale rappresenta un passo indietro nel premiare le imprese virtuose: “È un istituto da semplificare, non da eliminare“.
Il presidente ha concluso sottolineando l’urgenza di interventi per rafforzare trasparenza, qualità e innovazione nel sistema dei contratti pubblici, sfruttando il digitale e preservando l’equilibrio tra pubblico e privato.