Brevissima…

L’Autorità Nazionale Anticorruzione potrà vigilare su incarichi e nomine incompatibili, nonché sui commissari delle gare per la gestione dei servizi pubblici locali. Il Consiglio di Stato conferma il suo potere di controllo.


Con un comunicato del 3 dicembre 2024, l’ANAC ha ribadito il suo potere di vigilanza su incarichi e nomine ritenute incompatibili nel settore dei servizi pubblici locali. Tale prerogativa, prevista dal d.lgs. n. 201/2022, riguarda sia i ruoli di gestione e controllo nei servizi pubblici locali di rilevanza economica sia la composizione delle commissioni di gara per l’affidamento di tali servizi.

Il decreto ha introdotto il divieto di conferimento di incarichi per i componenti di organi di indirizzo politico, dirigenti, consulenti e responsabili di uffici che abbiano svolto funzioni di regolazione, controllo e vigilanza. Tali soggetti non potranno ricevere ruoli di amministrazione, controllo o gestione dei servizi pubblici locali anche per un anno dopo la fine del loro incarico. I destinatari di questi incarichi sono, inoltre, tenuti a dichiarare l’assenza di condizioni di incompatibilità.

Il Consiglio di Stato, con il parere n. 907 del 30 luglio 2024, ha confermato la legittimità di questa forma di controllo, riconoscendo sia ai responsabili anticorruzione degli enti (RPCT) sia all’ANAC la possibilità di vigilare, ispezionare e sospendere le procedure di conferimento degli incarichi se emergono irregolarità.

Anche in relazione alla nomina dei commissari di gara, l’Autorità ha un ruolo di controllo cruciale. La nuova disciplina consente che le commissioni giudicatrici siano composte da dipendenti delle stazioni appaltanti o, in via residuale, da esperti esterni; tuttavia, il d.lgs. 201/2022 prevede specifici casi di inconferibilità, richiamando l’obbligo di astensione in situazioni di conflitto di interessi. Il comunicato dell’ANAC chiarisce che, anche per le commissioni di gara, l’Autorità potrà intervenire per prevenire il rischio di corruzione e garantire trasparenza nelle procedure. Il suo potere di vigilanza, che si inserisce nel quadro generale di prevenzione della corruzione e nel rispetto del codice degli appalti, mira a tutelare l’imparzialità e l’equità nelle gare pubbliche.

ANAC – Comunicato del Presidente del 3 dicembre 2024

fonte: anticorruzione.it


Stampa articolo