Brevissima…
Il principio del “pantouflage” vieta per tre anni ai dipendenti con ruoli dirigenziali in enti a controllo pubblico di passare a società private con cui hanno avuto rapporti contrattuali. L’Anac conferma il divieto in un caso in Toscana.
L’ANAC ha stabilito che un dipendente con qualifica di quadro, ma con mansioni dirigenziali in una società pubblica del settore gas-acqua, non potrà essere assunto da una ditta privata con cui la stessa società ha intrattenuto rapporti contrattuali. Il divieto, noto come “pantouflage”, si applica per tre anni dalla cessazione del rapporto di lavoro e mira a prevenire possibili conflitti di interesse o pressioni indebite.
La vicenda ha avuto origine da una richiesta di chiarimento presentata da una ditta di costruzioni, attiva nel settore delle manutenzioni di reti di trasporto gas, che intendeva assumere un quadro proveniente da una società pubblica locale. Secondo l’Autorità, il dipendente in questione svolgeva compiti assimilabili a quelli di un dirigente, con capacità gestionali e decisionali, nonché funzioni di responsabilità e coordinamento nelle procedure di affidamento che coinvolgevano proprio l’azienda privata richiedente.
La normativa sul pantouflage, prevista dal d.lgs. n. 39/2013 e ribadita dalle recenti Linee Guida ANAC, stabilisce che il divieto si applica ai dipendenti di enti a controllo pubblico che, nei tre anni precedenti alla cessazione dal servizio, abbiano esercitato poteri autoritativi o negoziali in modo “concreto ed effettivo”. In questo caso, l’Autorità ha ritenuto che le mansioni svolte dal quadro ricadessero pienamente in tale ambito, giustificando così l’applicazione del divieto.
L’obiettivo della norma è prevenire fenomeni di “porte girevoli” tra pubblico e privato, evitando che funzionari pubblici, in cambio di prospettive lavorative, possano essere condizionati nel loro operato a favore di soggetti privati. Il divieto, valido per enti pubblici economici e enti di diritto privato a controllo pubblico, rafforza le misure di trasparenza e integrità nelle relazioni tra pubblico e privato.
Il parere dell’ANAC, approvato il 28 novembre 2024, conferma l’attenzione dell’Autorità verso questa forma di prevenzione della corruzione e rappresenta un ulteriore segnale per le aziende private che cercano di assumere ex-dipendenti pubblici con ruoli dirigenziali.
Parere dell’ANAC del 28 novembre 2024
fonte: www.anticorruzione.it