IN POCHE PAROLE…
Il PNA 2023 – 2025 sta per arrivare al traguardo finale, un pò appesantito da numerosi Allegati e da cinque check list in formato digitabile sui contratti pubblici, molto utili, però, a supportare il RPCT, che ha l’onere di elaborare la proposta di piano anticorruzione dell’amministrazione di appartenenza (PTPCT) e di coordinare questo piano con gli altri che affollano il Piano integrato di organizzazione e attività (PIAO), al suo generale debutto il prossimo anno.
Allegato 4 Ricognizione semplificazioni
Allegato 5 – Deroghe e modifiche disciplina dei contratti pubblici
Allegato 6 – Regime derogatorio contratti pubblici
Allegato 7 Contenuti Bando tipo 1
Allegato 8 Check list informatizzata
Allegato 9 – Obblighi trasparenza
Allegato 10 – Commissari straordinari
Allegato 11 – Analisi dati piattaforma PTPCT
Mentre il Governo prova a stralciare i reati contro la PA (corruzione, concussione, peculato, ecc.) dall’elenco dei reati ostativi all’accesso ai benefici fiscali, e promette agli amministratori locali di cancellare l’odiato delitto di abuso d’ufficio, l’ANAC, con il nuovo PNA 2023 – 2025, rafforza gli indirizzi per la redazione dei Piani triennali di prevenzione della corruzione e della trasparenza di ciascuna amministrazione pubblica e fornisce alcuni utili suggerimenti per raccordare e coordinare tra loro i diversi strumenti di programmazione confluiti nel PIAO.
C’è da chiedersi, però, se questo basti. In altri termini, la domanda è se serve a raggiungere l’obiettivo di porre l’etica e la legalità al centro dell’agere pubblico, aumentare la “carta” e gli oneri burocratici, nonostante dopo dieci anni molti enti continuano a privilegiare un approccio solo adempimentale nella redazione di questo Piano, come di altri, in generale refrattari, per diverse ragioni (alcun e valide), alla programmazione?
In realtà, l’Italia continua a essere considerata un paese a forte rischio di corruzione, anche se qualche passo in avanti in questi dieci anni è stato fatto: nella classifica predisposta da “Transparency international” nell’anno 2021, il nostro Paese si è classificato al 42° posto, ben distante dai paesi tradizionalmente più virtuosi (Danimarca, Finlandia, Nuova Zelanda), ma anche dal 72° posto che occupava nel 2013.
Un certo pessimismo è giustificato. Vedremo. In attesa, è opportuno cominciare a studiare il nuovo Piano Nazionale anticorruzione (PNA) per il prossimo triennio 2023-2025, approvato ancora lo scorso 16 novembre, ed ormai vicino al traguardo. Infatti, manca solo l’esame del Comitato interministeriale e della Conferenza Unificata Stato Regioni Autonomie locali.
Il Piano tiene conto delle recenti riforme introdotte con il Pnrr e della disciplina sul Piano integrato di organizzazione e attività (Piao).
E’ articolata in due Parti, la prima generale e la seconda speciale, ciascuna arricchita con diversi allegati (precisamente ben 11 Allegati, di cui 4 relativi alla Parte generale e 6 alla Parte speciale).
Sono confermate le semplificazioni per gli enti con meno di 50 dipendenti, compensate però con nuove attività di monitoraggio, graduate in tre soglie dimensionali.
Nella parte speciale ampio spazio è riservato ai contratti pubblici. Interessante la check list (anche informatizzata) proposta per monitorare attività , adempimenti e documenti dei contratti pubblici. In realtà, si tratta di 5 check listi, per affidamento diretto, procedura negoziata per i servizi e le forniture, procedura negoziata per i lavori; procedure in deroga, procedure attinenti alla modifica dei contratti e alle varianti in corso d’opera. Sarebbe utile che gli enti organizzassero un completo monitoraggio delle complesse fasi del processo contrattuale.
COMUNICATO ANAC
Inoltre, con riferimento alla mappatura dei processi, ad esempio, si è indicato, anche in una logica di semplificazione ed efficacia, su quali processi e attività è prioritario concentrarsi nell’individuare misure di prevenzione della corruzione (innanzitutto quelli in cui sono gestite risorse PNRR e fondi strutturali e quelli collegati a obiettivi di performance); si è posto l’accento sulla necessità di concentrarsi sulla qualità delle misure anticorruzione programmate piuttosto che sulla quantità, considerato che in taluni casi tali misure sono ridondanti; sono state fornite indicazioni per realizzare un buon monitoraggio su quanto programmato, necessario per assicurare effettività alla strategia anticorruzione delle singole amministrazioni; si è inteso valorizzare il coordinamento fra i RPCT e chi all’interno delle amministrazioni gestisce e controlla le tante risorse del PNRR al fine di prevenire rischi corruttivi.
Altri aspetti sostanziali – ad eccezione di quelli strettamente connessi alla definizione di suddette misure e strumenti che quindi sono stati affrontati nel PNA – e procedurali della disciplina saranno oggetto di successive Linee Guida e/o atti che l’Autorità intende adottare.
Oltre ai chiarimenti sull’ambito di applicazione soggettivo e oggettivo delle disposizioni, sono state fornite misure concrete da adottare nella programmazione anticorruzione in materia di contratti ed elaborato un esempio di modello di dichiarazione per individuare anticipatamente possibili ipotesi di conflitto di interessi.
La stessa normativa europea emanata per l’attuazione del PNRR assegna un particolare valore alla prevenzione dei conflitti di interesse, anche alla luce dell’obbligo di cui all’art. 22, co. 1, del Regolamento UE 241/2021 di fornire alla Commissione i dati del “titolare effettivo” del destinatario dei fondi o dell’appaltatore. A riguardo da tempo ANAC ha chiesto al Parlamento di introdurre l’obbligo della dichiarazione del titolare effettivo delle società che partecipano alle gare per gli appalti. In questa prospettiva – come di recente ricordato dal Presidente Busia – la Banca dati nazionale dei contratti pubblici – BDNCP di ANAC può raccogliere e tenere aggiornato, a carico degli operatori economici, il dato sui titolari effettivi. Nel PNA sono richiamate le norme in materia di contrasto al riciclaggio di cui al d.lgs. n. 231/2007, per la individuazione del “titolare effettivo”.
La parte speciale ha riguardato anche la disciplina sulla trasparenza in materia di contratti pubblici. Un apposito allegato contiene una ricognizione di tutti gli obblighi di trasparenza previsti dalla normativa per i contratti pubblici da pubblicare in «Amministrazione trasparente», sostitutivo degli obblighi elencati per la sottosezione “Bandi di gara e contratti” dell’allegato 1) alle delibere ANAC n.ri 1310/2016 e 1134/2017.
L’Allegato elenca, per ogni procedura contrattuale, dai primi atti all’esecuzione, gli obblighi di trasparenza in materia di contratti pubblici oggi vigenti cui le amministrazioni devono riferirsi per i dati, atti, informazioni da pubblicare. Ciò al fine di rendere più chiari anche per lettori esterni all’amministrazione interessati a conoscere lo svolgimento dell’intera procedura che riguarda ogni singolo contratto.
La parte speciale, da ultimo, contiene un approfondimento sulle gestioni commissariali cui è affidata la realizzazione delle grandi opere previste nel PNRR.
Sia nella parte generale del PNA che in quella speciale l’Autorità si è posta nella logica di fornire un supporto alle amministrazioni, ai RPCT e a tutti coloro, organi di indirizzo compresi, che sono protagonisti delle strategie di prevenzione. Da qui anche la predisposizione di specifici allegati (n. 11), che vanno intesi come strumenti di ausilio per le amministrazioni».