IN POCHE PAROLE…

Verso una nuova gestione organizzativa basata sulla mappatura e sul riconoscimento  delle competenze professionali del dipendente, per garantire una migliore qualità dei servizi per i cittadini.

Le nuove parole d’ordine: conoscenza, capacità operatività e capacità di relazioni.


LINK UTILI

Ipotesi di CCNL

decreto 22 luglio 2022

decreto legislativo n. 165/2001

decreto legislativo n. 150/2009

decreto legge n. 80/2021

decreto legge 36/2022


Dalla categoria delle mansioni alle nuove “famiglie professionali”

Il nuovo modello di classificazione nell’ipotesi CCNL Funzioni Locali 2019-2021 abbandona concetti ormai superati, quali quelli delle mansioni e dei carichi di lavoro, per sposare un nuovo approccio alla gestione organizzativa che fa perno sulla mappatura e sul riconoscimento  delle competenze professionali del dipendente, nell’ottica di garantire una migliore qualità dei servizi erogati al cittadino/utente.

Il nuovo modello di classificazione risponde ad un’esigenza di <reengineering> organizzativo protesa ad abbandonare un approccio meccanicistico secondo cui sarebbe sempre vera l’equazione “più compiti da svolgere = più persone per l’ufficio”[1], e che , quindi, per fare meglio sono necessarie maggiori risorse umane, per  abbracciare una nuova visione caratterizzata dalla centralità del riconoscimento delle competenze delle risorse umane.

Diventa, invero, acquisita la consapevolezza che nessuna organizzazione pubblica possa erogare servizi orientati alla customer satisfaction se essa si limita a descrivere un elenco dettagliato di mansioni, di “cose da fare”: oggi, considerata la rapidità dei cambiamenti dello scenario esterno, è necessario descrivere il “come” raggiungere i target attesi ponendo attenzione alle competenze.

Quest’ultime si devono misurare in: il sapere (la conoscenza), il saper fare (mettere in pratica il know how acquisito) e , infine, il comportamento organizzativo (la capacità di relazionarsi).


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Ipotesi di CCNL per 430mila dipendenti del comparto Funzioni locali

Le linee di indirizzo per l’individuazione dei fabbisogni professionali


Le Linee di indirizzo Brunetta 2022

Il nuovo approccio  è ben evidenziato nelle Linee di indirizzo sui nuovi fabbisogni professionali del 14-9-2022 diramate dal Ministro Brunetta, laddove si afferma che il passaggio strategico verso la nuova categoria delle famiglie professionali richiede di spostare l’attenzione da cosa viene fatto (mansioni e attività) a come vengono svolti i compiti e a quali conoscenze, capacità tecniche e comportamentali – e di quale profondità e ampiezza – siano indispensabili al loro svolgimento ottimale. Si rende, dunque, doveroso adottare, con la necessaria gradualità, un cambio di paradigma, coniugando la programmazione dei fabbisogni di personale con un modello organizzativo volto a non concludere la descrizione del profilo all’assolvimento delle mansioni previste dalla posizione di lavoro che i dipendenti ricoprono al momento di ingresso nel pubblico impiego, bensì a riconoscerne e accompagnarne l’evoluzione, verso una caratterizzazione fondata sulla specificità dei saperi, sulla qualità della prestazione e sulla motivazione al servizio, elementi centrali – questi – anche nel disegnare carriere dinamiche per i più meritevoli e accrescere l’attrattività del lavoro pubblico.

Coerentemente il nuovo sistema di classificazione del personale ingegnato nell’ ipotesi di CCNL Funzioni locali sottoscritta il 4 agosto 2022 si pone l’obiettivo di attualizzare le declaratorie delle aree professionali adattandole ai nuovi contesti organizzativi, proprio al fine di facilitare il riconoscimento delle competenze delle risorse umane.

Le nuove Aree professionali nel comparto Funzioni locali

Nello specifico il sistema di classificazione di cui al Titolo III (art. 12) del documento in analisi è articolato in quattro aree che corrispondono a quattro differenti livelli di conoscenze, abilità e competenze professionali denominate, rispettivamente:

  • Area degli Operatori. Vi appartengono i lavoratori che svolgono attività di supporto ai processi produttivi ed ai sistemi di erogazione dei servizi, che non presuppongono conoscenze specifiche e/o qualificazioni professionali, corrispondenti a ruoli ampiamenti fungibili.
  • Area degli Operatori esperti. Tale area ricomprende i lavoratori inseriti nel processo produttivo e nei sistemi di erogazione dei servizi e che ne svolgono fasi di processo e/o processi, nell’ambito di direttive di massima e di procedure predeterminate, anche attraverso la gestione di strumentazioni tecnologiche che presuppongono conoscenze specifiche e/o qualificazioni professionali.
  • Area degli Istruttori. Ne fanno parte i lavoratori strutturalmente inseriti nei processi amministrativi-contabili e tecnici e nei sistemi di erogazione dei servizi e che ne svolgono fasi di processo e/o processi, nell’ambito di direttive di massima e di procedure predeterminate, anche attraverso la gestione di strumentazioni tecnologiche. Tale personale è chiamato a valutare nel merito i casi concreti e ad interpretare le istruzioni operative. Risponde, inoltre, dei risultati nel proprio contesto di lavoro.
  • Area dei Funzionari e dell’Elevata Qualificazione. Vi appartengono i lavoratori strutturalmente inseriti nei processi amministrativi-contabili e tecnici e nei sistemi di erogazione dei servizi che nel quadro di indirizzi generali, assicurano il presidio di importanti e diversi processi, concorrendo al raggiungimento degli obiettivi stabiliti, assicurando la qualità dei servizi e dei risultati, la circolarità delle comunicazioni, l’integrazione/facilitazione dei processi, la consulenza, il coordinamento delle eventuali risorse affidate, anche attraverso la responsabilità diretta di moduli e strutture organizzative. Appartengono, altresì, a quest’area i lavoratori che svolgono attività, negli ambiti educativi, dell’insegnamento, della formazione, dell’assistenza della cura diretta all’utenza.

All’interno di ciascuna area si ha equivalenza e fungibilità delle mansioni ed esigibilità delle stesse in relazione alle esigenze dell’organizzazione del lavoro. In coerenza con i relativi contenuti, nell’area sono individuate le famiglie professionali, ovvero ambiti professionali omogenei caratterizzati da competenze similari o da una base professionale e di conoscenze comune. Nell’ambito delle famiglie professionali vengono definite le competenze professionali caratterizzanti ciascuna famiglia nonché, ove richiesti, specifici titoli di studio, abilitazioni, iscrizioni ad albi professionali, esperienze lavorative o professionali.

 L’obbligo di indicare la specifica famiglia professionale nel contratto individuale di lavoro

L’individuazione delle famiglie professionali è rilevante ai fini dell’inquadramento giuridico del personale e dell’esigibilità delle mansioni di cui all’art. 52 D.Lgs. 165/2001. Nel contratto individuale occorrerà infatti indicare, oltre all’area di appartenenza, anche la specifica famiglia professionale attribuita (art. 24 ipotesi CCNL Funzioni locali 2019-2021).

Si tenga poi presente che nel parere CFC84 fornito dall’ARAN di concerto con il Dipartimento della Funzione pubblica, vengono fornite indicazioni sulle progressioni verticali per i dipendenti pubblici, stabilendosi che la progressione verticale si svolge almeno a livello di “famiglia professionale” poiché:

  • le procedure di progressione verticale si basano sull’accertamento del possesso delle competenze necessarie a svolgere attività di un’area superiore;
  • le competenze attese variano a seconda dei lavori.

Di seguito la tabella che indica i requisiti richiesti ai fini della progressione.

Progressione di categorie Requisiti

 

da Area degli Operatori all’Area degli Operatori esperti a) diploma di scuola secondaria di secondo grado e almeno 5 anni di esperienza maturata nell’area degli Operatori esperti e/o nella corrispondente categoria del precedente sistema di classificazione ed opportunamente valutabile; oppure b) assolvimento dell’obbligo scolastico e almeno 8 anni di esperienza maturata nell’area degli Operatori esperti e/o nella corrispondente categoria del precedente sistema di classificazione ed opportunamente valutabile;
da Area degli Operatori esperti all’Area degli Istruttori a) diploma di scuola secondaria di secondo grado e almeno 5 anni di esperienza maturata nell’area degli Operatori esperti e/o nella corrispondente categoria del precedente sistema di classificazione ed opportunamente valutabile; oppure b) assolvimento dell’obbligo scolastico e almeno 8 anni di esperienza maturata nell’area degli Operatori esperti e/o nella corrispondente categoria del precedente sistema di classificazione ed opportunamente valutabile
da Area degli Istruttori all’Area dei Funzionari e dell’elevata qualificazione a) laurea (triennale o magistrale) e almeno 5 anni di esperienza maturata nell’area degli Istruttori e/o nella corrispondente categoria del precedente sistema di classificazione ed opportunamente valutabile; oppure b) diploma di scuola secondaria di secondo grado ed almeno 10 anni di esperienza maturata nell’area degli Istruttori e/o nella corrispondente categoria del precedente sistema di classificazione ed opportunamente valutabile.

a cura di Lilla Laperuta


[1] Cfr. sul punto L.V. Camurri, Cambiamenti organizzativi negli enti locali: norme, prassi, errori, opportunità, Quaderni di management pubblico, (a cura di R.Ruffini) Maggioli 2005.


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