In seguito ad una richiesta di un comune che non sapeva come comportarsi di fronte al ricevimento, da parte di un’associazione, di numerose istanze di accesso civico generalizzato “volte a un vero e proprio controllo ispettivo sull’attività del comune e tali da comportare un notevole aggravio di lavoro”, il consiglio dell’Anac, nella seduta del 2 marzo 2022, ha precisato che l’accesso civico generalizzato, ossia la possibilità di ogni cittadino di accedere a dati, documenti e informazioni delle pubbliche amministrazioni, non può essere causa di intralcio al loro buon funzionamento.
Piuttosto, è uno strumento che “va usato con buona fede e senza malizia”, affinché non si crei una sorta di effetto boomerang sulla Pubblica amministrazione destinataria.