IN POCHE PAROLE…

Per le caratteristiche della divisa di lavoro decide il documento di valutazione dei rischi, a seguito di una analisi approfondita dei rischi e delle situazioni di lavoro.


L’arrivo dell’estate, ogni anno, apre tra i lavoratori, la solita discussione: si possono usare pantaloni corti durante il lavoro oppure no?

Anche in questo caso, la risposta al quesito si trova, in modo indiretto sul D.Lgs. 81/08 smi (Testo unico in materia di sicurezza sul lavoro).Soprattutto, come spesso accade, la risposta non è univoca ma cambia da situazione a situazione.

La risposta là si deve cercare, in realtà, nel documento di valutazione dei rischi. Infatti, le caratteristiche che deve avere la divisa di lavoro, sono indicate nel dvr, a seguito di una analisi approfondita dei rischi e delle situazioni di lavoro.

La prima cosa, che deve essere chiara, è che lavorare in pantaloncini corti è consentito, ma non sempre. Per alcune mansioni, non essendoci rischi particolari (anzi essendoci in maniera preponderante il rischio microclima) l’utilizzo dei pantaloncini non solo non è vietato ma è pure incentivato.

In altre attività invece, la presenza di rischi particolari, fa sì che il pantalone di lavoro debba essere per forza lungo.

Se un indumento è classificato come DPI, se non sono previste delle misure di prevenzione e/o protezione collettiva atte a ridurre adeguatamente un rischio, questo va obbligatoriamente, sempre, indossato. Infatti, non esistono nella norma deroghe sull’utilizzo dei DPI (es pantalone antitaglio per chi usa una motosega) in relazione al caldo. Piuttosto il datore di lavoro con l’RSPP ed il medico competente, nei mesi estivi dovrà regolare ed organizzare il lavoro, per limitare il più possibile l’esposizione a temperature troppo elevate o a condizioni di lavoro inadeguate (che possono aumentare in altre condizioni il rischio infortunistico).

A questo punto la domanda da porsi è un’altra: le divise sono DPI? La risposta è: no. Infatti, per l’articolo 74 del D.Lgs. 81/08 smi, nella definizione di DPI si indica: “1. Si intende per dispositivo di protezione individuale, di seguito denominato “DPI”, qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi suscettibili di minacciarne la sicurezza o la salute durante il lavoro, nonché ogni complemento o accessorio destinato a tale scopo.

Il comma 2 specifica:

  1. Non costituiscono DPI:

a) gli indumenti di lavoro ordinari e le uniformi non specificamente destinati a proteggere la sicurezza e la salute del lavoratore; …

Con questa indicazione quindi si chiarisce che una normale divisa di lavoro non è un DPI e che se quindi non ci sono rischi particolari, come elencheremo di seguito, i pantaloncini corti non sono vietati.

Le condizioni in cui lo sono, come accennato, sono (a titolo di esempio):

  • Presenza di rischi di tagli e ferite (es giardinieri o lavoratori che lavorano in presenza di erba alta, sterpaglie o comunque condizioni che determinano tagli, graffi e ferite alle gambe).
  • Presenza di rischi legati a punture di insetti.
  • Presenza di eccessiva esposizione a raggi UV (che comunque si può regolare, nelle procedure aziendali, con l’utilizzo di creme protettive).
  • Proiezione di schegge o parti incandescenti.
  • Presenza di rischi di investimento o che necessitino un certo livello di alta visibilità.

Attenzione, il fatto di doversi inginocchiare per lavoro (es degli idraulici o degli elettricisti che magari si devono inginocchiare su cemento o comunque su superfici rigide durante alcune lavorazioni), non può essere una scusa per indossare pantaloni lunghi, in quel caso infatti, la protezione deve essere rappresentata dalle ginocchiere o da imbottiture o da tappetini da apporre tra il lavoratore e il piano.

Piuttosto un rischio importante da calcolare è quello legato all’impigliamento. Si deve sempre verificare che un pantalone, lungo o corto che sia, non abbia delle parti penzolanti (lacci) e sia abbastanza aderente, per ridurre il rischio da impigliamento con parti in movimento (la stessa attenzione va presa con gli altri indumenti utilizzati sul lavoro).

Conclusioni

Quindi, per riassumere: se un lavoratore può o non può indossare i pantaloni corti d’estate non lo decide la legge, ma il documento di valutazione dei rischi aziendali. Infatti, se è indicata la presenza di rischi per cui il pantalone lungo è necessario, sarà obbligatorio indossarlo, magari, avendo per il periodo estivo, dei pantaloni traspiranti o con qualche proprietà tecnica, in modo tale che non vadano ad aumentare eccessivamente il rischio microclima.

Dott. Matteo Fadenti

Articolo tratto dal giornale degli RSPP di AiFOS


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