IN POCHE PAROLE…
In vigore da oggi le nuove semplificazioni e deroghe per accelerare gli investimenti previste dal Pnrr e, in genere, gli appalti pubblici. Sei ferrovie, due opere idriche e due cantieri portuali inseriti nella corsia preferenziale delle opere urgenti.
Proroghe al 30 giugno 2020 delle deroghe previste dal decreto semplificazioni del 2020 e dal decreto sblocca cantieri del 2019, subappalto fino al 50% fino a novembre e poi senza limiti quantitativi, appalto integrato “libero”, appalti autonomi per i Comuni non capoluogo di provincia, potenziamento della Banca dati Anac e istituzione del fascicolo virtuale dell’operatore economico, progetto di formazione per il personale delle stazioni appaltanti con una dotazione di 40 milioni affidato a Consip.
Sono queste alcune delle novità in materia di appalti pubblici per tutti i contratti, che si sommano alla “normativa speciale” di semplificazione dedicata agli appalti del Recovery plan e agli investimenti complementari, contenute nel decreto – legge 31 maggio 2021, n. 77, “Governance del Piano nazionale di rilancio e resilienza e prime misure di rafforzamento delle strutture amministrative e di accelerazione e snellimento delle procedure“, pubblicato in Gazzetta Ufficiale, Serie Generale n.129 del 31-05-2021,
I 67 articoli del decreto sono in vigore da oggi 1° giugno, ma, com’è probabile, il testo definitivo, dopo la conversione in legge, conterrà diverse modifiche e nuove disposizioni.
Le proroghe del decreto “Semplificazioni” 76/2020
Le semplificazioni previste dal D.L. 76/2020 per le determinazioni a contrarre assunte entro il 31 dicembre 2021 vengono prorogate al 30 giugno 2023. Si tratta in particolare delle deroghe per gli appalti sotto – soglia, le verifiche antimafia semplificate, la possibilità di invocare l’urgenza e i limiti alle sospensione dei lavori, l’obbligo di nominare il collegio consultivo tecnico per i lavori di rilevanza comunitaria, la possibilità di valutare le offerte prima di verificare i requisiti delle imprese (c.d. Inversione procedimentale).
Le proroghe del decreto “Sblocca cantieri” 32/2019
Slittano al 30 giugno 2023 le deroghe introdotte dal D,L. n. 32/2019, più noto come sblocca-cantieri. Fino al 30 giugno del 2023 sono prorogate le disposizioni, che consentono: ai Comuni non capoluogo di appaltare in proprio senza obbligo di aggregazione (escluse le opere del Pnrr) e alle Stazioni appaltanti di utilizzare l’appalto integrato; la possibilità di nominare autonomamente i componenti delle commissioni giudicatrici degli appalti senza dovere ricorrere all’albo dei commissari di gara presso l’Anac; la possibilità di avviare la progettazione delle opere con fondi limitati al progetto; la facoltà di appaltare i lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria senza progetto esecutivo. Prorogate anche le modifiche delle disposizioni sui pareri del Cipe, necessari solo per le opere oltre 100 milioni, di competenza dei provveditorati per quelle tra 50 e 100 milioni e non dovuti sotto i 50 milioni.
Slitta sempre al 30 giugno 2023 la possibilità di apportare varianti anche sui progetti sottoposti ad archeologia preventiva e la misura che consente di approvare varianti su progetti definitivi, già approvati dal Cipe, senza un nuovo passaggio dal Cipe, se non superano il 50% del valore del progetto.
Subappalto
L’eliminazione dei limiti quantitativi al subappalto avverrà in due tempi, Nella fase transitoria, che cesserà il 30 novembre prossimo, il limite è aumentato al 50%. Dopo scomparirà, per adeguare la legislazione nazionale alle direttive Europee.
Il subappaltatore dovrà applicare lo stesso contratto dell’appaltatore.
Banca dati ANAC
L’art. 54 del D.L. 77/2021 introduce l’obbligo di trasmettere tutti i dati sugli appalti alla banca dati dell’Anac, che diventerà l’ unico luogo virtuale di pubblicazione.
Le amministrazioni responsabili di certificare i requisiti delle imprese dovranno renderli disponibili «in tempo reale» e «in formato digitale» in tale banca dati.
Nasce poi il fascicolo virtuale dell’operatore economico.
Il decreto non prevede, però, i tempi di attuazione delle nuove norme e neppure sanzioni in caso di inerzia.
Formazione per il personale delle stazioni appaltanti
L’art. 11 del decreto prevede un programma di formazione con un budget di 40 milioni, che Consip dovrà gestire per formare il personale delle stazioni appaltanti.