IN POCHE PAROLE …
Valide le regole di sicurezza per lo svolgimento delle attività scolastiche per l’anno 2020/2021 introdotte con i decreti ministeriali.
Cons. St., sez. III, ord., 27 novembre 2020, n. 6832 – Pres. Corradino, Est. Veltri
Il Consiglio di Stato, con l’ordinanza annotata, n. 6832/2020 ha respinto il ricorso per la riforma dell’ordinanza cautelare del Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio (Sezione Terza) n. 6569/2020, concernente la pianificazione delle attività scolastiche, educative e formative in tutte le istituzioni del sistema nazionale di istruzione per l’anno scolastico 2020/2021 – protocollo d’intesa per garantire l’avvio dell’anno scolastico nel rispetto delle regole di sicurezza.
Chiara la decisione dei Giudici di Palazzo Spada: “la fase di attuale recrudescenza della diffusione epidemiologica, depone oggettivamente in senso opposto rispetto a quanto prospettato dagli appellanti, e verosimilmente il contenimento del contagio entro una certa soglia è causalmente da ricollegare proprio alle misure di prevenzione adottate, ivi comprese quelle applicate in ambito scolastico”. Irrilevante, per il Consiglio di Stato, il fatto che non ci siano stati decessi fra la popolazione scolatica.
I decreti impugnati sono : DM n. 39 del 26 giugno 2020, recante “Adozione del Documento per la Pianificazione delle attività scolastiche, educative e formative in bitte le Istituzioni del Sistema nazionale di Istruzione per l’anno scolastico 2020/2021″,; D.M. 6 agosto 2020, n. 87 “Protocollo d’intesa per garantire l’avvio dell’anno scolastico nel rispetto delle regole di sicurezza per il contenimento della diffusione di Covid 19”,; DPCM del 7 agosto 2020 con tutti i relativi allegati; DM n. 80 dell’8 agosto 2020 relativo all’adozione del “Documento di indirizzo per l’orientamento per la ripresa delle attività in Presenza dei servizi educativi e delle scuole dell’Infanzia“, nelle parti in cui hanno previsto le seguenti misure:
– il possibile e consistente ricorso alla didattica a distanza;
– la disciplina delle modalità di accesso e uscita da scuola, uscite a orari scaglionati;
– l’obbligo di rimanere a casa in presenza di temperatura oltre i 37,5°;
– il divieto di accedere o permanere nei locali scolastici ove si manifestino, anche dopo l’ingresso, condizioni di pericolo (sintomi simil-influenzali, temperatura oltre 37.5°, provenienza da zone a rischio o contatto con persone positive al virus nei 14 giorni precedenti etc);
– obbligo di mascherina per gli studenti che si muovano all’interno dei locali scolastici;
– altre prescrizioni di carattere limitativo e cautelativo.
Adesso, il ricorso, promosso da alcuni genitori contro i richiamati decreti ministeriali proseguirà dinnanzi al TAR Lazio per la decisone nel merito. Ma il suo esito sembra scontato.