Con orientamento del 13 luglio u.s. l’Osservatorio sulla finanza e la contabilità degli enti locali del Ministero dell’Interno è ritornato sulla questione del “limite minimo” al compenso dei revisori degli enti locali.
Al fine di promuovere la maggiore omogeneità possibile, l’Osservatorio ha, in particolare, espresso il seguente indirizzo:
La commisurazione del compenso base annuo lordo, da intendersi come imponibile ai fini IRPEF, spettante ad ogni componente degli organi di revisione economico-finanziaria degli enti locali al sistema delle fasce demografiche come attuato dal DM 20 maggio 2005, vuole individuare non solo il limite massimo del compenso, ma anche il limite minimo che può ritenersi coincidente con il limite massimo della fascia demografica immediatamente inferiore.
Per il compenso stabilito per i revisori dei comuni con meno di 500 abitanti (prima fascia demografica punto a), tabella di cui all’allegato 1, ex art.1 del DM 20 maggio 2005) e delle province e città metropolitane sino a 400.000 abitanti (prima fascia demografica punto a) stessa tabella), il limite minimo è da individuarsi nella misura non inferiore all’80% del compenso base annuo lordo stabilito per le predette fasce di appartenenza.
Risponde a criteri di adeguatezza, sufficienza, congruità e rispetto del decoro della professione, l’attribuzione del compenso compreso tra il limite massimo della classe demografica di appartenenza dell’ente ed il limite massimo della classe immediatamente inferiore da considerare anche ai fini delle eventuali maggiorazioni previste dalla legge. Per i comuni con meno di 500 abitanti e per le province e città metropolitane sino a 400.000 abitanti risponde ai medesimi criteri la fissazione del limite minimo nella misura non inferiore all’80% del compenso base annuo lordo come individuato nel DM 20 maggio 2005.
L’Osservatorio ha quindi auspicato la più ampia condivisione operativa dell’orientamento, tenuto conto della necessità di una stabilità regolativa degli aspetti concernenti i rapporti contrattuali instaurati dall’ente locali per provvedere a garantire l’esercizio delle importanti funzioni attribuite dall’ordinamento ai revisori dei conti.
Sull’argomento gli articoli pubblicati da questa rivista il 10 luglio e il 3 luglio.