Con la recente Deliberazione n° 6/SEZAUT/2017/INPR, adottata nell’adunanza del 30.03.2017, la Sezione delle Autonomie della Corte dei Conti ha definito ed approvato le linee guida ed i relativi questionari che gli organi di revisione economico-finanziaria degli enti locali (comuni e province) dovranno utilizzare per dare attuazione a quanto previsto dall’art. 1, co. 166 e 167, della L. 266/2005, con riferimento al rendiconto della gestione 2016.
Le Linee Guida approvate confermano la prosecuzione del percorso di progressiva semplificazione dell’adempimento, avviato con la predisposizione del questionario relativo al bilancio di previsione 2015.
In particolare, di recente, un contributo decisivo in tale direzione è stato offerto dalla completa operatività del canale informativo della Banca dati delle pubbliche amministrazioni che ha consentito una rivisitazione dei tradizionali questionari nell’ottica di un’utilizzazione finalizzata all’acquisizione delle informazioni non altrimenti ottenibili.
Non va, infatti, dimenticato che tale strumento consente di acquisire, distintamente per regioni, province autonome, enti locali e loro organismi ed enti strumentali, gli schemi di bilancio ed i dati contabili analitici relativamente alle fasi di previsione, rendicontazione e consolidamento.
Tale evoluzione, in più, dovrebbe consentire non solo una riduzione dei tempi e dei costi della raccolta delle informazioni contabili ma altresì una crescente tempestività delle verifiche, riducendo progressivamente la distanza temporale intercorrente tra l’esercizio di gestione e lo svolgimento dei controlli e la conseguente adozione delle misure correttive.
Nel descritto contesto si modifica altresì il ruolo dell’organo di revisione, chiamato piuttosto ad assicurare l’attendibilità dei dati e ad attestare la congruenza di quelli inseriti nell’ambito della Banca dati con quelli presenti nei documenti contabili degli enti.
Ecco perché si richiede esplicitamente agli organi di controllo di registrarsi sul sistema (della stessa banca dati) allo scopo di accedere alla visualizzazione di tutti i documenti contabili relativi all’ente o agli enti di propria e rispettiva competenza.
In termini, invece, di contenuti, le linee guida chiariscono che l’attenzione è ancora focalizzata sui principali istituti scaturenti dal sistema contabile armonizzato ed in particolare sui profili in grado di denotare il perseguimento di un’effettiva stabilità a medio-lungo termine (come, ad esempio, il ripiano del disavanzo emerso nella fase del riaccertamento straordinario dei residui).
Circa i tempi di inoltro e trasmissione occorre, come di consueto, fare riferimento alle indicazioni provenienti dalle singole Sezioni Regionali di Controllo della Corte dei Conti, mentre per le modalità occorre necessariamente utilizzare la procedura di compilazione on-line previa apposita registrazione.
Rispetto alla struttura dei questionari, è prevista un’articolazione in cinque Sezioni, di cui una introduttiva relativa alle domande preliminari focalizzate su alcuni aspetti piuttosto sensibili della gestione considerata e che, quest’anno, sono finalizzate anche a sollecitare le verifiche dell’organo di revisione in ordine alla completezza del compendio documentale trasmesso alla Banca dati delle pubbliche amministrazioni ed alla correttezza dei dati.
La prima sezione fa riferimento alla gestione finanziaria 2016, con particolare riguardo agli equilibri di cassa, quale aspetto cruciale della gestione dei bilanci degli enti locali alla luce del vigente apparato normativo (a cui si ricollegano strettamente i profili attinenti all’evoluzione della cassa vincolata ed all’utilizzo dell’anticipazione di tesoreria).
Congiuntamente, una rilevante attenzione è dedicata al riscontro della correttezza dell’alimentazione e della rappresentazione a rendiconto del fondo pluriennale vincolato nonché del fondo crediti di dubbia esigibilità, la cui analisi non può prescindere da una lettura congiunta dei dati afferenti la riscossione.
Sul fronte della spesa, la sezione si concentra sul tema, sempre rilevante, del personale e della tempestività dei pagamenti oltre che degli accantonamenti a fondi di natura prudenziale, in vista del riscontro della loro congruità.
La seconda e la terza sezione, invece, si occupano – rispettivamente – dell’indebitamento e dell’utilizzo degli strumenti di finanza derivata nonché del vincolo di finanza pubblica derivante dalla nuova disciplina del pareggio di bilancio.
La quarta sezione è poi dedicata a verificare il rispetto delle prescrizioni normative in materia organismi partecipati, ricordando che, nel corso del 2016, è venuto meno lo specifico canale informativo costituito dalla Banca dati Siquel, essendo stata istituita presso il Dipartimento del Tesoro la banca dati unica delle partecipazioni detenute dalle pubbliche amministrazioni, nella quale affluiscono tutti i dati necessari alle rilevazioni da effettuare.
Ecco perché, in tale contesto, l’attenzione è prioritariamente dedicata agli esiti dei processi di razionalizzazione avviati in forza della L. 190/2014 oltre che su singoli aspetti gestionali oggetto di specifiche disposizioni di legge (ad esempio in relazione ai nuovi obblighi concernenti il consolidamento dei bilanci).
Del tutto nuova, invece, è la quinta Sezione (Stato patrimoniale) dedicata all’acquisizione di circostanziati elementi conoscitivi in relazione ai numerosi adempimenti previsti per il 2016 avuto riguardo all’introduzione della contabilità economico-patrimoniale.
Data l’importanza, ma anche la delicatezza, della transizione che è richiesta, sono, infine, formulati puntuali quesiti in relazione alla riclassificazione dello stato patrimoniale chiuso alla data del 31 dicembre 2015 ed alle operazioni di rivalutazione e svalutazione dell’attivo e del passivo riclassificati.