Con comunicato del 2 marzo u.s. la Conferenza Stato-città e autonomie locali informa che, nella seduta dello stesso giorno, ha espresso parere favorevole sullo schema di decreto del Ministro dell’Ambiente avente ad oggetto l’adozione di criteri la realizzazione, da parte dei comuni, di sistemi di misurazione puntuale della quantità di rifiuti conferiti al servizio pubblico, affinché sia attuato un effettivo modello per la determinazione di una tariffa avente natura corrispettiva in luogo della TARI, come previsto dall’art. 1, c. 667, della l. n. 147/2013 come modificato dalla legge n. 221/2015 c.d. «Collegato ambientale».

L’obiettivo della previsione normativa è quello di fornire ai comuni, su tutto il territorio nazionale, criteri omogenei con i quali effettuare la misurazione puntuale dei rifiuti, al fine di superare eventuali differenze territoriali.

Nel dettaglio, in base al decreto, la misurazione puntuale della quantità di rifiuti conferiti si ottiene determinando, come requisito minimo, il peso o il volume della quantità di RUR (rifiuti urbani residui), conferito da ciascuna utenza al servizio pubblico di gestione rifiuti.

Possono altresì essere misurate le quantità di altre frazioni o flussi di rifiuto oggetto di raccolta differenziata, ivi compresi i conferimenti effettuati dagli utenti presso i centri di raccolta comunali.

Il termine per l’adozione del predetto DM, come modificato dall’art. 42, c. 1 del collegato ambientale, è fissato a un anno dalla entrata in vigore della stessa legge (marzo 2017).

Il testo del DM sulla tariffa puntuale in corso di adozione e la relativa relazione illustrativa.

 


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