E’ meritevole di approvazione il piano di riequilibrio finanziario pluriennale di un ente locale che preveda la misura dell’alienazione di pacchetti azionari detenuti dall’ente in società partecipate, in quanto il margine di aleatorietà dell’operazione è naturale e, comunque, inferiore, a quello connaturato alla dismissione del patrimonio immobiliare.

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Corte dei conti, sezione reg. di controllo per la Liguria, deliberazione n. 49 del 22 agosto 2014, Pres. E. Colasanti, Rel. C. Guerrini

La delibera – La Sezione regionale di controllo per la Liguria della Corte dei conti, con la deliberazione che si annota, ha approvato il piano di riequilibrio finanziario pluriennale della Provincia di …., il quale peraltro risulta essere il primo adottato nel territorio ligure.

Il contenuto della delibera ripercorre in modo articolato: il ruolo delle Sezioni regionali di controllo nella procedura di riequilibrio finanziario pluriennale e la relativa normativa di riferimento; i fattori e le cause che hanno determinato lo squilibrio finanziario della Provincia di … all’origine del piano; la verifica del rispetto degli adempimenti e dei termini procedurali; l’esame del piano di riequilibrio originario e i successivi documenti di aggiornamento e integrazione; e, infine, le conclusioni della Sezione in ordine alla congruenza del piano ai fini del riequilibrio strutturale.

Le cause di squilibrioIn merito alla disamina effettuata dalla Sezione, un primo elemento di interesse riguarda le cause che hanno determinato la grave situazione di squilibrio finanziario e la conseguente necessità di ricorrere al piano di riequilibrio. Infatti emerge che in tale condizione l’Ente si sarebbe trovato non per cause imputabili alla “gestione diretta”, bensì per motivazioni legate, “da un lato, a sopraggiunte norme statali restrittive e, dall’altro, alle disposizioni regionali in materia di finanziamento delle funzioni trasferite e delegate”.

Per quanto concerne le suddette norme statali restrittive, la principale causa delle difficoltà strutturali della gestione finanziaria deriva sia dal non preventivato taglio dei trasferimenti erariali, avvenuto nel corso del 2012 a seguito del decreto legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, sia dal relativo criterio di ripartizione tra le varie Province. Infatti le riduzioni complessivamente previste sono state parametrate sulla commisurazione proporzionale rispetto alle spese sostenute, nell’anno 2011, secondo i dati SIOPE (art. 16, co. 7, d.l. n. 95/2012). Tale criterio ha penalizzato in modo particolare tutte le Province liguri, in virtù delle funzioni ad esse trasferite o delegate dalla Regione in materie rilevanti quali quelle del trasporto pubblico locale, la formazione e il mercato del lavoro. Infatti, il parametro per le riduzioni ha ricompreso anche le spese relative all’esercizio di tali funzioni, vale a dire spese che, in quanto correlate a trasferimenti di risorse regionali specificatamente disposte, erano a destinazione vincolata e in quanto tali incomprimibili. Segnatamente “la Provincia di Imperia ha subito nel 2012 una riduzione di trasferimenti statali di oltre 3,7 milioni di euro, importo addirittura superiore a quello di altre Province con popolazione decisamente più elevata nonché corrispondente ad oltre il 37 per cento della spesa effettivamente contraibile”.

La situazione in tal modo venutasi a creare ha determinato per la Provincia di … la chiusura dell’esercizio 2012 con una situazione di disavanzo di amministrazione, e ha, inoltre, fortemente inciso sul mancato rispetto dell’obiettivo del patto di stabilità interno per il 2012, evenienza questa che ha rappresentato un ulteriore fattore di squilibrio in relazione all’applicazione nel 2013 delle conseguenti sanzioni finanziarie.

Il Piano di riequilibrio – Per le ragioni sopra menzionate, con la delibera consiliare n. 19 del 30 aprile 2013 la Provincia ricorreva alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale e con la delibera consiliare n. 24 del 19 luglio 2013 approvava il relativo Piano, ai sensi dell’art. 243-bis del T.U.E.L. In tal modo si avviava la relativa procedura con trasmissione del Piano sia alla Sezione di controllo sia alla Commissione ministeriale per la stabilità finanziaria degli enti locali presso il Ministero dell’interno. Quest’ultima, compiuta la necessaria istruttoria, inviava in data 13 maggio 2014 alla Sezione di controllo, la relazione finale sul Piano di riequilibrio con le relative osservazioni di competenza. La Sezione di controllo, pertanto, procedeva ad esaminare i contenuti del piano di riequilibrio originario e dei documenti di aggiornamento ed integrazione successivamente adottati dalla Provincia stessa. Tali documenti si sono resi necessari a seguito della mancata realizzazione, nel 2013, delle alienazioni (partecipazioni azionarie e beni immobili) previste dal Piano originario, determinando così lo sforamento del patto anche nel 2013 con conseguenti sanzioni nell’esercizio 2014, le quali hanno comportato un aggravamento della condizione di squilibrio finanziario dell’Ente.

Le misure  – Le principali misure previste dal Piano definitivo riguardavano la vendita di partecipazioni azionarie e beni immobili per un valore complessivo di € 19.264.628,02. Le alienazioni previste si riferivano specificatamente:

– l’intero pacchetto azionario Autostrada dei Fiori S.p.A. per un importo inizialmente stimato in € 13.208.691,84 e successivamente aggiornato in € 9.791.236,80;

– l’intero pacchetto azionario Autostrada Albenga Garessio Ceva S.p.A. per un importo stimato in € 756.030,00;

– immobili compresi nel Piano delle alienazioni immobiliari per un importo stimato in € 8.717.361,22.

Dalla lettura della delibera si apprende che la rivisitazione del valore della partecipazione azionaria in Autostrada dei Fiori S.p.a., è dipesa dai tentativi di vendita andati falliti nel 2013 (due aste pubbliche e una trattativa privata). Tali tentativi sono avvenuti sulla base del prezzo minimo di € 6,88 per azione. Considerato l’esito infruttuoso della vendita, a causa anche della congiuntura economica non favorevole, “l’Amministrazione ha prontamente attivato le procedure per pervenire alla verifica ed aggiornamento della stima del valore delle azioni attraverso un professionista selezionato a seguito di procedura selettiva pubblica”. Il nuovo valore di stima veniva fissato, quindi, a un prezzo di base notevolmente ridotto, pari a € 5,10 per azione.

La vendita del pacchetto azionario Autostrada dei Fiori S.p.A., prevista per quest’anno consentirà da un lato di evitare un nuovo sforamento del patto di stabilità nel 2014 e dall’altro verrà interamente destinata alla copertura della complessiva situazione di squilibrio che, “come visto, nello stesso documento è stata rideterminata nell’importo di € 7.175.938,09 del disavanzo di amministrazione previsto a fine 2014”.

Interessante evidenziare che tale possibilità è oggi consentita in base alla deliberazione della Sezione delle Autonomie n. 14/2013 in cui viene affermato che, “in deroga agli ordinari limiti legislativi in materia di risorse destinabili alla copertura di disavanzi di parte corrente e similmente a quanto avviene per gli enti in condizioni di dissesto finanziario ex art. 255 T.U.E.L., gli enti che accedono alla procedura di riequilibrio di cui all’art. 243-bis T.U.E.L. con ricorso al fondo di rotazione di cui all’art. 243-ter T.U.E.L. possono destinare interamente i proventi delle alienazioni di beni patrimoniali disponibili al finanziamento indistinto della massa passiva complessiva”. “Tale principio è poi pacificamente ritenuto estensibile ai casi di accesso alla procedura di riequilibrio senza ricorso al menzionato fondo di rotazione (cfr. delibera n. 545/2013 della Sezione regionale di controllo per la Lombardia)”.

In definitiva dunque, secondo il nuovo schema presentato dall’Ente, la realizzazione della vendita azionaria “consentirebbe di assorbire la situazione di squilibrio finanziario in un’unica soluzione nell’esercizio 2014, cioè, tra l’altro, entro la fine della consiliatura (aprile 2015) come auspicato dalle Linee guida della Sezione delle Autonomie di cui alla deliberazione n. 16/2012”.

Per quanto concerne le ulteriori alienazioni sopra citate, quella relativa al pacchetto azionario Autostrade Albenga Garessio Ceva S.p.A. è prevista per l’esercizio 2015 per l’intero importo, quelle relative alle vendite immobiliari sono, invece, ripartite tra l’esercizio 2015 e 2016, rispettivamente per gli importi di € 3.256.500,00 ed € 5.463.361,00. Quest’ultime operazioni di vendita sono indispensabili per il rispetto del patto di stabilità negli anni 2015 e 2016 in base agli attuali obbiettivi programmatici.

Infine, altre misure di riequilibrio finanziario da menzionare, seppur di minore importanza, sono dirette sia ad incrementare le entrate che a razionalizzare le spese. Dette misure dovrebbero contribuire a rafforzare negli esercizi successivi la stabilità degli equilibri di bilancio il cui raggiungimento è auspicato a fine 2014. Sul versante delle entrate ricordiamo l’applicazione delle aliquote massime per tutti i tributi e le imposte provinciali. Sul versante delle spese ricordiamo interventi per razionalizzare le spese di funzionamento, contenere i costi per l’erogazione dei servizi, interventi tesi a riconsiderare nel loro complesso la partecipazione in società ed altri organismi, e interventi per ridurre la spesa di personale. Sotto quest’ultimo profilo, si citano segnatamente, il blocco del turn over e il ricorso al prepensionamento dei dipendenti in possesso dei requisiti anagrafici e contributivi in vigore prima della cd. “riforma Fornero” (l’operazione prevista dall’art. 2, co. 11, lett. a), d.l. n. 95/2012 è oggi consentita agli enti locali in base al decreto legge 31 agosto 2013, n. 101, convertito dalla legge 31 ottobre 2013, n. 125).

La valutazione positiva della Corte – In definitiva, la Sezione di controllo ritiene che “il piano di riequilibrio finanziario pluriennale della Provincia di Imperia sia da valutare congruo ai fini del riequilibrio in quanto determina esattamente i fattori e l’entità della situazione di squilibrio finanziario in cui versa l’Ente e prevede misure idonee e sufficienti ad assicurare in prospettiva il necessario risanamento finanziario”. Nel pervenire a tale conclusione la Sezione di controllo ha ritenuto che il buon esito del piano è, come già affermato in precedenza, legato in buona parte alla vendita nel 2014 della partecipazione azionaria in Autostrada dei Fiori S.p.A., la quale consente non solo di acquisire le risorse sufficienti a riassorbire lo squilibrio esistente già a fine esercizio 2014 ma anche di evitare nello stesso anno lo sforamento rispetto all’obiettivo del patto di stabilità e il conseguente aggravarsi dello squilibrio nel 2015 a causa dell’applicazione delle previste sanzioni. “Il Collegio ritiene, tuttavia, che il naturale margine di aleatorietà che ancora residua sull’effettiva realizzabilità dell’operazione non possa di per sé fondare un giudizio di diniego del piano esaminato, tenuto conto delle riferite novità introdotte nella procedura di vendita su cui si è impegnata l’Amministrazione dell’Ente per conferire alla stessa maggiori probabilità di riuscita”.

Inoltre, analoghe considerazioni la Sezione ha svolto in relazione alle altre importanti alienazioni azionarie ed immobiliari previste nel piano dai cui introiti dipende, secondo le proiezioni dell’Ente, il rispetto del patto di stabilità nel 2015 e nel 2016. In questo caso, “l’incertezza della positiva conclusione delle vendite e, quindi, le perplessità circa l’attendibilità delle misure, appare assai maggiore, specialmente per quanto riguarda i beni immobiliari vista la crisi del mercato di riferimento e l’assenza di una nuova perizia di stima. Il Collegio non rinviene in ciò un motivo di per sé sufficiente per una pronuncia di diniego”.

La Sezione, da ultimo precisa che, al fine del buon esito della complessiva operazione di riequilibrio finanziario dell’Ente, effettuerà una costante attività di monitoraggio sull’attuazione del piano, eventualmente, se necessario, emettendo anche apposita pronuncia.

dott. Andrea Martignone


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